Su Smiling Crash Center
"Osservando il percorso creativo di Emanuele Casale, si può riscontrare, mutatis mutandis, la medesima posa antidogmatica che contraddistingue un Ghedini o uno Stravinskij (un’apertura a tante musiche). Dopo essersi votato allo sperimentalismo radicale d’avanguardia, ben rappresentato da un lavoro come Studio n. 2 (2000), negli ultimi anni ha impresso al proprio lavoro una svolta all’insegna dello sguardo retrospettivo al passato (inquadrata in una corrente da lui denominata “postclassicismo”), recuperando certe istanze proprie del minimalismo (loops, centri tonali, espressione) unite a una profonda riflessione sul presente – come testimoniano composizioni come la video-opera Conversazioni con Chomsky (2010) o, tra le più recenti, Promise (2021), che affronta il tema della crisi ecologica e climatica. La visione della musica e della composizione di Casale è profondamente influenzata da un approccio intuitivo e sperimentale. Comporre, per Casale, significa attendere, esplorare e giocare. E giocare significa mettersi nelle condizioni di sorprendere e lasciarsi sorprendere; giocare significa non stabilire regole da dover per forza disattendere, come evidenziato nel nuovo lavoro Smiling Crash Center (2024) per quartetto d’archi (che rientra in un progetto coreografico di più ampio respiro, intitolato Variations on solitude), si può certamente inserire in questi perimetri estetici. L’incipit essenziale è offerto da un perentorio inciso dato dall’unisono di due Re a un’ottava di distanza ciascuno, espresso quasi con l’intento di richiamare a sé tutta l’attenzione dell’ascoltatore. Questo motto iniziale genera, quindi, un movimento di evoluzione sonora in cui colpisce l’essenzialità dei mezzi impiegati (uno scolpire, un levare materia). Da una cellula germinale imperniata sulla nota sol nasce quindi un movimento centrifugo strutturato su frasi e periodi incastonati in loop che si agglomerano l’uno l’altro, talvolta evolvendo in canoni, talvolta sviluppandosi in strutture ricorsive-ipnotiche dove viene impiegata anche la poliritmia"
Nota d'ascolto del booklet di Valerio Sebastiani
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