Sto lavorando a un nuovo quartetto d’archi che sarà eseguito tra alcuni mesi. Lo chiamerò ‘Variazioni sulla Solitudine’. L’idea è nata dopo aver conosciuto dei teenager apparentemente socievoli ma che in realtà vivono appartati.
Il sociologo Zygmunt Bauman identificava l’individualismo e la solitudine come due tra le più insidiose questioni della modernità. Tenterò di esplorare queste tematiche attraverso diversi brani, ciascuno dedicato a un aspetto specifico dell’isolamento. Il brano “Insert Coins”, per esempio, è ispirato a quei videogame che diventano sostituti relazionali, mentre la “Music for Cats” evoca la scelta di trovare negli animali una consolazione alternativa a quella umana.
Il lavoro sarà permeato da uno spirito ludico, che dovrà esorcizzare queste argomentazioni, oppure diluirle con l’ironia. L’opera dovrebbe culminare in un’immagine di allegra autodistruzione, rappresentazione di una società sempre più dominata dall’intelligenza tecnologica, in cui il bisogno di supporto e di interazione umana rischia di deviarsi a causa di una crescente autosufficienza pratica, oltre che affettiva.

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